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011 Tarsia pavimentale della navata centrale - Ermete Trismegisto Siena

011 Tarsia pavimentale della navata centrale - Ermete Trismegisto

PROPONI INTEGRAZIONI O CORREZIONI
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Artista: Giovanni di Stefano
Anno: 1488
Collocazione attuale: Cattedrale di Santa Maria Assunta
Luogo originario: Cattedrale di Santa Maria Assunta

INFORMAZIONI DESCRITTIVE
La prima scena davanti al portale centrale, dove si trova anche l'iscrizione "castissimum virginis templus caste memento ingredi", raffigura Ermete Mercurio Trismegisto, sapiente egizio che è ricordato come depositario dell'intera sapienza antica, quindi simbolo dell'inizio della conoscenza terrena. Come spiega il cartiglio ai suoi piedi era considerato contemporaneo di Mosè: hermis mercurius trismegistus contemporaneus moysi. È rappresentato come un saggio orientale raffigurato nell'atto di offrire ad altri due uomini con la mano destra un libro, mentre con la sinistra si appoggia ad una citazione scritta su una lapide sostenuta da due sfingi alate. I due uomini, che compiono un atto di deferenza, potrebbero essere forse le tipizzazioni dei saggi d'Oriente e d'Occidente. Nella tabella si legge deus amnium creator secum deum fecit visibilem et hunc fuit primum et solum quo oblectatus est et valde amavit proprium filium qui appellatur sanctum verbum. È un'allusione alla creazione, avvenuta tramite il "sanctum Verbum". Sulle pagine del libro è invece riportato: suscipite o licteras et legis egiptii, un riferimento all'Egitto come sede dell'antica sapienza, a cui alludono probabilmente anche le due sfingi. Il disegno dell'opera, datata al 1488, è attribuito a Giovanni di Stefano, in base alle analogie con la Sibilla Cumana.



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