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2024, Domenica 17 Marzo - Poesia dedicata ai giovani uccisi nel Marzo del 1944 Siena
INFORMAZIONI DESCRITTIVE
A conclusione della commemorazione dei giovani Partigiani uccisi dentro la Caserma Lamarmora, il cugino di una delle vittime, ha recitato una commovente poesia dedicata ai giovani uccisi in Provincia di Siena nel Marzo 1944.
Qui di seguito ne riportiamo il testo integrale, su gentile concessione dell'autore:
QUEI RAGAZZI DI MONTAPERTI
Tra le pagine atroci di guerra
la Toscana fu molto colpita,
dalla Terra della Berardenga
per la patria fu data la vita.
Il fascismo avea vita segnata
e una mossa d'orgoglio provò
dopo il tragico otto settembre
la repubblica fece a Salò.
Le milizie, e gerarchi fascisti
tutti agli ordini di Mussolini,
volevan salvare il regime
trasformandosi in assassini.
Le coscienze ormai eran mature
nelle grandi città ed in campagna
e le giovani forze del tempo
si aggregaron nei boschi e in montagna.
Così il bieco e vigliacco fascismo
iniziò a rastrellare i villaggi,
attuando vendette ed oltraggi
al rifiuto del loro voler.
I ragazzi coi volti di pace
e dai cuori con mille bontà,
preferirono andare alla macchia
il loro sogno: la fibertà.
Accadeva l'undici marzo di
quel triste quarantaquattro.
Là nei boschi di Monticiano
una spia vigliacca tradì.
Tutti quanti stavan dormendo
quei ragazzi nella capanna,
furon presi e portati all'incrocio
giustiziati senza condanna.
Gli altri furon messi sul camion
e portati in caserma di Siena
promettendogli un salvataggio
ma il gerarca decise la pena.
La condanna fu quella di morte
giustiziati il tredici marzo
dai fascisti col cuore di ghiaccio
quei ragazzi costretti a morir.
Nelle logge a osservar l'orizzonte
nei poderi le mamme coraggio
attendevan con l’ansia nel cuore
che giungesse dai figli un messaggio.
E quei bimbi coi volti di pace
dai cuori con mille bontà,
trasferiti in un mondo lontano,
il loro sogno: la libertà.
Alle mamme con la nera bandana
affogarono gli occhi nel pianto
nei loro cuori un dolore violento
per quei figli che non tornan più.
Montaperti era stata famosa
nella storia dei tempi lontani
ritornò alla ribalta quel nome
per l'eccidio di sei partigiani.
Ed i martiri coi volti di pace
nei suoi cuori mille bontà,
volaron con gli angeli in cielo
il loro sogno: la Libertà!
Giuseppe Semboloni
cugino di Renato Bindi,
fucilato a Siena il 13 Marzo 1944